Sono giorni nei quali tutti stiamo riflettendo su un vento che non conoscevamo, che non rientra nella rosa dei venti.
Il Coronavirus, prima di essere una forma influenzale, è una vera e propria tempesta, abbattutasi anche sulla nostra Italia, con la stessa velocità di un vento impetuoso.
Il primo sentimento è preoccupazione, il secondo è coraggio.
Come i nostri antenati che non si tiravano indietro quando il mare alzava la sua voce, l'Italia intera è chiamata a non retrocedere di fronte alla paura, ma a trovare, attraverso i saggi provvedimenti posti in essere dal Governo, la rotta verso la piena guarigione. Fisica e psicologica, prima ancora che economica e turistica.
Molti si stanno già interrogando sugli effetti che l'onda del Coronavirus potrà avere sui mesi futuri.
La tempesta prima o poi rientrerà, il vento smetterà di soffiare. Continuiamo a stare accanto a chi di Coronavirus non sente parlare alla tv o sui social, ma lo sta vivendo in prima persona.
Al personale medico ed istituzionale impegnato in questa nuova battaglia, va tutta la nostra stima e gratitudine. L'Italia resta un paese fatto di braccia forti, menti determinate, professionisti discreti ma sempre all'opera. Se qualcuno oggi sta disegnando a livello internazionale il nostro Paese a tinte fosche, alimentando una paura a tratti ingiustificata ed eccessiva, presto si dovrà ricredere.
Perchè prevenzione non significa epidemia, tutela non fa rima con paura, responsabilità verso i più deboli è la strada che tutti da qualche giorno stiamo compiendo, per cancellare un'ombra che non credevamo di incontrare.
0 comments